Poche, mirate ed essenziali pratiche, per la messa a dimora del nuovo vigneto o per l’impianto delle rimesse. La concimazione di fondo, l’incremento dell’attività microbiologica, il “bagnetto” delle barbatelle e infine la fertirrigazione sono le mosse per assicurarci un corretto attecchimento delle barbatelle.
Quando si decide di mettere a dimora un nuovo vigneto è molto importante verificare che tutte le barbatelle attecchiscano in maniera corretta, creando un apparato radicale adeguato a garantire la crescita del vigneto e adattandosi all’ambiente che lo circonda. Le pratiche di cui parleremo consentono all’agricoltore di ottimizzare l’investimento fatto per la messa a dimora del nuovo impianto. Barbatelle che attecchiscono bene e crescono in maniera adeguata, andranno infatti a costituire un vigneto produttivo in tempi idonei.
Normalmente si parte dalla comprensione delle condizioni pedoclimatiche, in particolare dal suolo, verificando la storia dell’appezzamento e la composizione del terreno. In particolare può essere utile effettuare delle analisi del suolo, al fine di comprenderne la tessitura, il PH, il contenuto in elementi e il rapporto tra di essi. La preparazione del terreno è il momento ideale per effettuare una concimazione di fondo con un ammendante di qualità, come IlsaLife, per apportare sostanza organica e i più importanti macro e meso elementi, quali azoto, fosforo, potassio, magnesio, calcio, zolfo e ferro.
Verificando alcuni parametri del suolo, come il contenuto in sostanza organica ed azoto, la salinità, la tessitura e le colture che hanno preceduto l’impianto del vigneto, è possibile stimare l’attività microbiologica del suolo. Un terreno povero in azoto e carbonio organico e con alta salinità è molto probabile che abbia un’attività microbica ridotta e in questo caso è possibile integrarla utilizzando IlsaAmicorad che contiene micorrize, batteri della rizosfera e tricoderma, attivati dalla presenza di un importante contenuto in amminoacidi levogiri.
Preparato al meglio il terreno arriva il momento dell’impianto e in questa fase è importante reidratare le barbatelle e fornire loro gli elementi essenziali per le prime fasi di adsorbimento e crescita radicale. È consigliato mettere a bagno le barbatelle per 24-48 ore prima dell’impianto in una soluzione contenente acqua ed IlsaRodder, a base di acidi umici e fulvici e fosforo altamente disponibile ed assimilabile. Acidi umici e fulvici hanno un forte effetto biostimolante e aumentano la disponibilità del fosforo, elemento principe della radicazione. Quest’operazione è fondamentale anche per le rimesse in vigneto già esistente.
Passata la fase primaverile, con l’arrivo dell’estate il giovane impianto è sottoposto a svariati stress di tipo abiotico. La carenza idrica è il primo tra questi ed è accentuata dalle dimensioni contenute dell’apparato radicale delle piante che esplorano solo gli strati superficiali del suolo. Lo stress idrico abbinato a elevate temperature, porta a una veloce disidratazione della pianta, inoltre l’apparato radicale fatica a raggiungere una porzione di suolo sufficiente per la sua nutrizione e rischia quindi carenze che rendono stentata la crescita delle piante. Soprattutto in terreni caldi e poveri in argilla irrigazione e applicazione di elementi diventano fondamentali e per questo è consigliato aggiungere all’acqua di irrigazione IlsaStimset, un prodotto ad azione specifica che, oltre a nutrire va a migliorare l’attività fotosintetica della pianta e lo sviluppo delle radici. In questo caso è consigliata una base organica per il corretto equilibrio tra radici e chioma e quindi uno sviluppo ottimale.
Con i concimi e i biostimolanti ILSA sono assicurati sia il corretto attecchimento che una crescita equilibrata.
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