E’ una imponente indagine, durata dieci anni, che raccoglie il prezioso lavoro di geologi, pedologi, agronomi e tecnici della filiera vitienologica trentina che restituisce la prima fotografia completa e approfondita sui suoli dei vigneti trentini. Perché solo dalla conoscenza della risorsa suolo è possibile puntare al miglioramento delle performance produttive e qualitative dei vigneti.
Una ricerca di alto spessore tecnico-scientifico, confluita nella pubblicazione “I suoli dei vigneti trentini, dalla zonazione agli strumenti di gestione”, presentata ufficialmente ieri da Fondazione Edmund Mach e CAVIT. La ricerca, contenuta in 431 pagine, è stata svolta nell’ambito del progetto PICA (2011-2014) finanziato da CAVIT, con il contributo della PAT-APIAE (L.P. 6/99) e proseguita con successivi studi e approfondimenti.
Alla presentazione sono intervenuti i presidenti di FEM e CAVIT, Mirco Maria Franco Cattani e Lorenzo Libera, i curatori della pubblicazione Duilio Porro e Giacomo Sartori accanto ad Andrea Faustini di CAVIT ed è stata moderata dalla giornalista dell’Informatore Agrario, Emiliana Carotenuto.
1.577 trivellate, 364 profili pedologici studiati, 1.110 campioni di suolo raccolti e analizzati, che sommati a quelli già presenti in banca dati e armonizzati ammontano ad un totale di 3.094 trivellate, 636 profili, 2.096 orizzonti e relativi campioni di suolo analizzati, e 5.101 campioni fogliari esaminati provenienti da 1.175 siti differenti: sono alcuni dei numeri che rappresentano lo studio. Per il quale è arrivato il plauso del Presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani. “Con grande sensibilità scientifica e intuito – ha evidenziato – CAVIT ha promosso questa iniziativa scientifica dedicata alla conoscenza dei suoli e culminata nella interessante e articolata pubblicazione che viene presentata oggi. Il libro si sposa con quella visione di sistema che caratterizza il Trentino, sempre auspicata e fortemente necessaria per dare valore al territorio e, in questo caso specifico, per dare impulso ad una agricoltura innovativa e sostenibile”.
Il volume contiene una preziosa “banca” di dati pedolologici e agronomici che rappresenta uno strumento utile ai viticoltori, i primi responsabili della conservazione dei suoli, per scegliere gli interventi da realizzare sul suolo durante la coltivazione e gestione del vigneto, in primis la disponibilità di acqua e di nutrienti. “Grazie agli studi del progetto Pica CAVIT favorisce da anni lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Il volume presentato oggi rappresenta un progetto editoriale e divulgativo che, grazie anche alla collaborazione con Fondazione Mach, fornisce preziose informazioni per una gestione viticola evoluta” ha concluso il Presidente di Cavit, Lorenzo Libera.
Corredato da un consistente apparato iconografico, con mappe e immagini, il libro fotografa i suoli dei vigneti trentini individuando 151 unità tipologiche di suolo con le loro caratteristiche pedologiche ed agronomiche in termini idrologici e nutrizionali, fornendo anche indicazioni relative alle potenzialità di vigore delle viti.
Lo studio è stato sviluppato in varie fasi, a partire dalla fotointerpretazione e dalla risultante carta dei pedopaesaggi, dai rilievi di campagna per l’individuazione delle unità tipologiche di suolo fino alle analisi di laboratorio su suolo e foglie, recuperando anche una serie di analisi storiche fin dagli anni Novanta, alle analisi climatiche e agli studi sul bilancio idrico della coltura.
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Per visualizzare la pubblicazione
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