Antonio Castro Marin1, Federico Baris1, Fabio Chinnici1
1 Dipartimento di Scienza dell’alimentazione, Università di Bologna, Italia
Contatto Email: antonio.castromarin2[@]unibo.it
Questo lavoro ha voluto valutare l’evoluzione dei composti fenolici durante il processo di vinificazione in bianco fino all’imbottigliamento e lo stoccaggio per 12 mesi, insieme all’influenza di diverse strategie antiossidanti (per esempio l’affinamento sulle fecce e l’aggiunta di anidride solforosa, acido ascorbico, glutatione e chitosano) sulla cinetica complessiva.
A questo scopo, è stato adottato un approccio spettrometrico di massa utilizzando HPLC-MS/MS, al fine di ottenere nuove conoscenze nella comprensione dei processi di ossidazione del vino.
Sono stati identificati dei composti solfonati legati all’ossidazione (per esempio il glutatione S-solfonato e i solfonati triptofolo e indolo-3-lattico) e la loro produzione si è rivelata verificarsi dopo la fermentazione alcolica o l’affinamento sulle fecce, e aumentare dopo 10 mesi di conservazione. D’altra parte, i trattamenti con chitosano durante la vinificazione sembravano legati all’idrolisi degli idrossicinnamati, liberando i loro corrispondenti acidi idrossicinnamici. Sorprendentemente, quando era presente durante la conservazione in bottiglia, si osservava un comportamento particolare del chitosano, per cui questo biopolimero evitava il fenomeno dell’idrolisi e mostrava una maggiore inibizione contro i prodotti fenolici di ossidazione come i dimeri dell’acido idrossicaffeico. Inoltre, l’aggiunta di acido ascorbico ai vini trattati con chitosano prima dell’imbottigliamento, ha ridotto la generazione di prodotti di ossidazione e ha aumentato la produzione di fenoli derivati dal GRP, correlata a una migliore protezione contro l’ossigeno. Le proprietà di assorbimento del chitosano rispetto ai fenoli sono state anche associate ad alcune conseguenze sull’evoluzione dell’imbrunimento dei vini.
Sulla base di questi risultati, la conoscenza del destino dei polifenoli può rappresentare un approccio utile per gestire le strategie antiossidanti durante i processi di vinificazione.
Poster presentato al Macrowine virtual (23-30 giugno 2021)
Tra i diversi composti presenti nel mosto, l‘azoto è un nutriente essenziale per la gestione della cinetica di fermentazione, ma svolge anche un ruolo importante nella sintesi degli aromi fermentativi. Per risolvere i problemi legati alla carenza di azoto, sono state sviluppate aggiunte di azoto durante la fermentazione alcolica. Attualmente sono utilizzate principalmente per “mettere in sicurezza” il processo di fermentazione ed
Per capire quali fattori influenzano maggiormente le caratteristiche chimiche e sensoriali dei vini bianchi, sono state studiate diverse tecniche di vinificazione (fermentazione in botti di rovere e affinamento sulle fecce (FB+AL); affinamento sulle fecce (AL); e senza affinamento (WA)) e diversi vitigni (Verdejo, Sauvignon Blanc e Godello). Sono state effettuate diverse analisi: parametri enologici classici (1), famiglie fenoliche (2), polisaccaridi
L’astringenza è un attributo sensoriale fondamentale che viene solitamente descritto come la sensazione di secchezza e/o asprezza che si verifica dopo il consumo di alimenti e bevande ricchi di tannini. In questo studio sono stati valutati trentasette vini rossi di diverse varietà, origini e stili, analizzando le caratteristiche chimiche e sensoriali. L’analisi delle componenti principali è
Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’evoluzione di diversi parametri chimici e l’impatto sensoriale sul vino rosso durante la maturazione in barrique o con nuove tecnologie: sistemi di micro-ossigenazione attiva e passiva insieme ad alternative di legno di quercia. Sette diversi sistemi di invecchiamento basati su serbatoi in HDPE con diversi