La gestione della canopy nel modo più razionale può permettere l’ottenimento di produzioni più qualificate e quindi di vini più tipici ed apprezzati. Nel presente lavoro si riportano i risultati quadriennali (2007-2010), derivanti dalla sperimentazione intrapresa nell’ambito del progetto del Consorzio Tuscania, riguardanti l’effetto della combinazione di differenti tecniche di gestione della chioma del cordone speronato (carica di gemme per ceppo, defogliazione precoce e diradamento dei grappoli) sulla produttività e sulle potenzialità enologiche delle uve ‘Sangiovese’ e ‘Cabernet Sauvignon’ in quattro vigneti di tre rilevanti aree vitivinicole toscane (Chianti Classico, Bolgheri e Maremma Grossetana). L’utilizzo preliminare d’informazioni derivate dal rilevamento aereo multispettrale dei vigneti ha permesso la distinzione di differenti zone di biomassa fotosinteticamente attiva (PAB- Photosynthetically-active biomass) all’interno delle quali sono state predisposte otto differenti combinazioni di gestione della chioma. Lavoro presentato alla 7^edizione di Enoforum, Arezzo, 3-5 maggio 2011
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