Tradizionalmente, le specie legnose utilizzate per l’affinamento di vini e distillati appartengono al genere Quercus spp. Negli ultimi anni, però, altre specie di uso locale hanno suscitato l’interesse dei produttori, grazie ai minori costi o al positivo contributo sensoriale.
In questo lavoro, dopo aver caratterizzato la frazione fenolica estraibile da legno di ciliegio (Prunus avium), si è valutata l’evoluzione dei composti fenolici non antocianici in vini rossi affinati per 4 mesi in barriques o fusti ottenuti con lo stesso tipo di legno.
I risultati sono stati posti a confronto con quelli ottenuti con l’utilizzo di barriques di rovere. L’uso di legno di ciliegio è stato contraddistinto dalla presenza, nel vino, di alcuni flavoni che potrebbero considerarsi markers del trattamento.
Ricerca presentata al Premio G. VERSINI 2013 – IV edizione del Premio SIVE Ricerca per lo Sviluppo. La relazione riprodotta in questo filmato è stata presentata alla 8ª edizione di Enoforum (Arezzo, 7-9 maggio 2013)
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