L’irrigazione climatizzante in vigneto è utile per combattere gli effetti potenzialmente negativi provocati non solo dalle gelate tardive primaverili, ma anche dagli eccessi termici estivi.

Gelate primaverili

Durante la stagione 2021, è stata utilizzata con successo l’ìrrigazione climatizzante, tramite l’attivazione di spruzzatori a protezione delle gemme. Qui maggiori dettagli sull’intervento realizzato ad inizio aprile 2021.

Eccessi termici estivi

In termini di temperature, la stagione irrigua 2021 non è stata particolarmente severa, fatta eccezione per l’ondata di calore che si è verificata tra l’11 e il 15 Agosto. Durante queste giornate, le temperature massime registrate all’interno dei filari hanno superato i 34.5°C, raggiungendo picchi di 36°C.

Per contrastare gli effetti potenzialmente dannosi provocati dalle alte temperature, sono stati eseguiti degli interventi di irrigazione climatizzante e sono state apportate alcune modifiche, a livello di impianto e di protocollo di gestione, rispetto alle stagioni sperimentali precedenti.

Per prima cosa sono stati modificati gli erogatori installati, con l’obiettivo di testare nuovi mini-sprinkler sia sovrachioma che sottochioma. In particolare, la soluzione con erogatori sovrachioma, che era già stata testata nelle stagioni precedenti, è stata migliorata con l’introduzione di un’apertura pop-up degli erogatori, che evita di dover ricorrere ad una pulizia manuale della zona attorno agli sprinkler (Figura1). Gli erogatori sottochioma (con getto a 180° rivolto verso l’alto), invece, sono stati testati per la prima volta in modo da ridurre i consumi idrici e concentrare l’effetto climatizzante nella zona attorno al grappolo. (Figura2).

Figura1: spruzzatori sovrachioma.
Figura 2: spruzzatori sottochioma.

Per la stagione 2021, è stato testato inoltre il seguente protocollo di attivazione pulsata:

  • la temperatura dell’aria interna ai filari, misurata nella parte bassa della chioma, viene valutata ogni 5 minuti e l’irrigazione viene attivata al superamento della soglia critica impostata a 33°C (per uniformità con le precedenti stagioni sperimentali e per testare l’efficacia del sistema climatizzante su un’ampia casistica di eventi di irrigazione)
  • al superamento dei 33°C, gli spruzzatori vengono attivati per 1 minuto a cui seguono 2 minuti di pausa
  • al termine della pausa, la temperatura viene rivalutata ogni minuto fino alla successiva attivazione al superamento della soglia critica

Seguendo questo protocollo, l’irrigazione climatizzante a contrasto dello stress da eccessi termici è stata attivata durante 10 giornate, tra fine giugno e metà agosto 2021. Rispetto al 2020, a parità di giornate di attivazione, il numero di ore di irrigazione si è notevolmente ridotto, passando da 23 a 7 ore complessive.

Durante la giornata del 15 agosto, in cui sono state registrate le temperature più alte della stagione, si sono verificate 76 attivazioni dell’impianto tra le ore 12:00 e le ore 17:30 (come indicato dai pallini azzurri nella Figura3). Questi interventi di irrigazione climatizzante hanno permesso di ottenere buoni risultati in termini di effetti sulla temperatura dell’aria. La riduzione di temperatura rispetto alla parcella non irrigata (linea blu) è stata mediamente di 3°C dove sono in azione gli spruzzatori sovrachioma (linea rossa tratteggiata) e di 1.5°C dove sono stati installati quelli sottochioma (linea rossa continua).

Figura3 Andamenti di temperatura nelle parcelle irrigate con nebulizzatori sovrachioma e sottochioma e nella tesi non irrigata, registrati durante la giornata del 15 Agosto 2021.

Ripartendo dai buoni risultati ottenuti durante le precedenti stagioni sperimentali con l’applicazione dell’irrigazione climatizzante a contrasto degli eccessi termici, l’obiettivo per la stagione 2022 sarà quello di ridurre i consumi idrici:

  • migliorando l’implementazione del protocollo di attivazione pulsata, che ha permesso di ottenere tempi di erogazione inferiori alle stagioni precedenti e buoni risultati in termini di effetti sulla temperatura dell’aria;
  • testando nuovi spruzzatori che abbiano un’intensità di irrigazione ridotta rispetto a quelli testati durante le precedenti stagioni sperimentali.

Qualità delle uve

Oltre a garantire la nutrizione idrica della pianta, l’irrigazione può essere utilizzata in viticoltura come tecnica agronomica per migliorare la qualità delle uve, assumendo così un ruolo multifunzionale.

Le diverse gestioni irrigue analizzate nel progetto hanno inciso significativamente sui principali parametri qualitativi, come il grado zuccherino, il pH e l’acidità totale.

Nella prova è stata confrontata la cinetica di maturazione delle uve ottenuta con una gestione irrigua sperimentale a goccia (IG) rispetto a una gestione climatizzante che in aggiunta all’irrigazione a goccia prevede l’attivazione di spruzzatori a protezione dagli eccessi termici (IS). Inoltre, sono state mantenute delle parcelle non irrigue (NI) come controllo sperimentale.

Nelle stagioni 2019 e 2020, con la gestione IS sono stati ottenuti acini di dimensione mediamente maggiore rispetto alle tesi IG e NI durante la fase di maturazione.

Allo stesso tempo, la gestione IS ha comportato un ritardo nella maturazione delle uve, che si è tradotto alla vendemmia in un grado zuccherino inferiore e livelli di acidità totale superiori rispetto alle altre gestioni. La maggiore acidità totale osservata per IS è risultata essere legata principalmente a un maggiore livello di acido malico. Queste differenze sono riconducibili sia ai diversi apporti irrigui erogati per le diverse gestioni (vedi articolo “Irrigazione umettante e produzione”), sia all’effetto climatizzante ottenuto con gli spruzzatori durante gli episodi di eccessi termici estivi, legato a una minore degradazione degli acidi durante la maturazione.

Nella stagione 2021 le differenze tra le gestioni irrigue sono invece meno marcate, a causa di un minore fabbisogno irriguo imposto dalle condizioni ambientali. Non sono state riscontrate differenze sulla dimensione degli acini, mentre prima della vendemmia i livelli di acidità si sono confermati superiori per IS rispetto alle altre gestioni, senza mostrare differenze sul contenuto di zuccheri. In Figura 4 sono riportati i livelli medi del contenuto di zuccheri e di acidità totale per le diverse gestioni irrigue.

Nell’anno 2021, l’irrigazione climatizzante mediante spruzzatori è avvenuta con due diverse modalità: sovrachioma e sottochioma. Sebbene le due modalità di erogazione abbiano condizionato in modo diverso il microclima delle piante come spiegato in precendenza, non hanno riportato differenze significative sui parametri qualitativi delle uve.

Gli accumuli zuccherini moderati e le elevate acidità delle uve ottenute con la gestione IS, rispondono pienamente all’obiettivo enologico dei vini spumante e permettono di fare fronte alla possibile riduzione degli standard qualitativi causata dai cambiamenti climatici.

Figura 4. Livelli medi di zuccheri e di acidità totale delle uve a una settimana dalla vendemmia 2021, ottenuti con le diverse gestioni irrigue.

Per maggiori informazioni consultare il sito di progetto.

Il progetto ADAM (ADAttamento della viticoltura al cambio climatico: studio del contributo dell’irrigazione Multifunzionale) esplorare le potenzialità della gestione multifunzionale dell’irrigazione in vigneto, confrontando le capacità di diversi sistemi irrigui per la minimizzazione degli effetti negativi provocati da eventi meteorologici estremi, come gli stress estivi idrici e termico-radiativi e le gelate primaverili. ADAM è un progetto realizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali (DISAA) dell’Università degli Studi di Milano. Il progetto è cofinanziato da Regione Lombardia (bando per il finanziamento di progetti di ricerca in campo agricolo e forestale, dds 28 marzo 2018 n. 4403).

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