La Riboflavina (vitamina B2) è spesso un analita sottovalutato nella fase di pre-imbottigliamento,
Questa molecola dal potenziale effetto nefasto a livello olfattivo viene raramente dosata, cosa che potrebbe portare alla comparsa di off flovaurs identificabili, come cavolo, aglio o generalmente riconducibili a difetti da riduzione, non risolvibili con il semplice utilizzo del Rame.
Risulta molto importante sottolineare, che non si è al riparo dal rischio del “gusto luce”, neanche nel caso di utilizzo di bottiglie scure, in quanto questo fornisce solo un lasso di tempo maggiore prima della comparsa del difetto.
La soluzione migliore, al fine di evitare questi eventuali problemi, risulta essere sempre il controllo della concentrazione di Riboflavina di partenza e il suo abbattimento con chiarificanti idonei.
Sono stati analizzati n° 33 campioni di vino, di cui 28 finiti e destinati alla grande distribuzione e n° 5 bottiglie di vini tra mossi e fermi ancora conservati in serbatoio.
i risultati mettono l’accento su come la stragrande maggioranza dei vini imbottigliati risultano sicuramente esposti alle problematiche derivanti dal gusto luce.
Da quanto emerge, si osserva conseguentemente, che le principali strategie di chiarifica, attualmente messe in atto, risultano assolutamente inadeguate al contenimento della concentrazione della vitamina B2.
In definitiva, questo studio dimostra che la Riboflavina risulta una molecola da non sottovalutare e a cui porre la massima attenzione al fine di ottenere vini dal profilo olfattivo assolutamente ineccepibili.