Gli effetti che il microbiota ha sulla vite sono stati oggetto di numerose ricerche effettuate negli ultimi 6 anni dal gruppo di ricerca BluAgri. In questo tempo sono state effettuate più di 350.000 misurazioni in 2000 ha di prove in campo per valutare l’efficacia della nuova tecnologia BluVite. Lo stimolo del microbiota del suolo consente di ripristinare i naturali meccanismi di interazione tra l’apparato radicale e i microorganismi del suolo, grazie a questi è possibile verificare una notevole emissione di radici laterali e quindi un maggiore assorbimento di nutrienti.
Riattivando e ripristinando un apparato radicale efficiente la pianta da una parte è in grado di assorbire un numero maggiore di nutrienti e dall’altra, grazie all’azione di funghi e batteri, riesce ad assorbire anche quei nutrienti naturalmente bloccati nel suolo.
In questo modo è possibile ottenere una pianta più efficiente e sana dal punto di vista della traslocazione linfatica e della fotosintesi, ottenendo così un incremento dello “storage” delle riserve all’interno del legno della pianta.
EFFETTO DEL MICROBIOTA SU APPARATO RADICALE:
Rauscedo (PN)_Nelle foto barbatelle varietà Glera su Kober 5BB, nel trattato BluVite non è stato usato acido NAA, ormone radicante, utilizzato invece nella tesi standard.
Nel 2018 a causa delle elevate rese in uva molti vigneti non sono riusciti a lignificare completamente i tralci, causando in alcuni casi anche il 50% di perdita in carica di gemme.
Con l’utilizzo di BluVite è stato possibile ovviare a questa problematica aumentando le sostanze di riserva della pianta. Grazie alla base naturale del prodotto è possibile ripristinare la fertilità microbiologica del suolo e favorire i naturali processi di interazione tra la radice ed i batteri, fondamentali per la produzione di nuove radici.
EFFETTO SULLA REGOLARITÀ DEGLI INTERNODI:
Un apparato radicale efficiente è in grado di nutrire la chioma in maniera equilibrata.
L’emissione di internodi regolari indica come la maggiore attività radicale consenta di avere vigneti meno soggetti agli stress idrici e ai deficit nutrizionali.
L’interazione con le popolazioni batteriche del suolo consente alla pianta di assorbire in maniera costante ed equilibrata tutti i nutrienti di cui necessita in quanto questi vengono resi biodisponibili e prontamente assimilabili.
Nelle foto tralci var. Garganega, Az. Agr. Gini, Monteforte d’Alpone (VR).
EFFETTO SULLA LIGNIFICAZIONE:
La maggiore biodisponibilità di nutrienti si riflette inoltre sullo sviluppo di un apparato fogliare efficiente, in grado di fornire un maggior numero di fotosintetati e quindi di sostanze come lignina e amidi che vanno ad accumularsi nei tralci e nel legno.
Secondo numerosi test in campo è stato possibile osservare una lignificazione completa ed omogenea, in questo caso i vigneti a test sono di Traminer in zona Campodipietra (TV).
Per maggiori informazioni val al sito BLUAGRI