Lallemand, dopo il successo di LalVigne Aroma e Mature, allarga la gamma delle applicazioni viticole con LalVigne ProHydroâ„¢, derivato microbico che migliora la risposta della pianta allo stress idr...
Variazione del contenuto in Ocratossina A nel corso della vinificazione
Anabela Fernandes, Nuno Ratola, António Cerdeira, Arminda Alves and Armando Venâncio Am. J. Enol. Vitic. 58:1:92-96 (2007)
È stato studiato l’effetto delle normali pratiche enologiche applicate sul Vinho Verde portoghese rispetto alla concentrazione in Ocratossina A (OTA). Non essendo stato possibile trovare uve contaminate naturalmente, è stato fatto un inoculo di Aspergillus carbonarius su un campione di uve, ottenendo concentrazioni di contaminante variabili da 0.43 a 7.48 µg/kg. Indipendentemente dalla concentrazione iniziale di OTA, la vinificazione l’ha ridotta in modo ripetitivo. Anche senza l’utilizzo di coadiuvanti, il residuo di OTA nel vino dopo la fermentazione malolattica è stato in media l’8.1% del tenore iniziale. La perdita è stata associata alla rimozione del contaminante da parte delle frazioni solide come le fecce di lievito ed i sedimenti di chiarifica, dove la concentrazione in OTA è risultata maggiore che nelle uve originali. Non è stata osservata degradazione dell’OTA da parte di lieviti e batteri nelle nostre condizioni sperimentali. (2007/4/14) (Si consiglia la lettura del testo integrale. Titolo originale: Changes in Ochratoxin A Concentration during Winemaking)
Registrazioni del webinar organizzato in seno al progetto INTAVIEBIO
INTAVIEBIO ha sperimentato l’uso di strumenti innovativi per la riduzione dell’uso del rame come antiperonosporico e e dei solfiti come coadiuvante di vinificazione.
Anne-Sophie Spilmont, IFV; Giuseppe Carella, Università di Firenze
Scopri i risultati della ricerca sulla valutazione della qualità delle viti innestate attraverso l'uso della tomografia a raggi X e l'uso di microrganismi contro i patogeni del legno
Evitare danni da Botrite con Romeo®, l’induttore di resistenza biologico e multitarget
La funzione di un induttore di resistenza è di stimolare la pianta ad innalzare sensibilmente e velocemente le proprie difese, creando un ambiente ostile e poco idoneo allo sviluppo di un patogeno...
Silvia Laura Toffolatti, Piero Attilio Bianco, Osvaldo Failla e Gabriella De Lorenzis
La peronospora è una delle malattie più gravi della Vitis vinifera, È causata dall'oomicete Plasmopara viticola, un patogeno policiclico in grado di crescere...
N. Bertazzon et al, CREA - Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia
Le varietà di Vitis vinifera manifestano una diversa suscettibilità alla Flavescenza dorata (FD), suggerendo l’esistenza di specifici tratti genetici associati alla resistenza a questa malattia
Gicele De Bona Sbardelotto, Università degli Studi di Padova
La crescita della produzione vinicola negli ultimi anni nel mondo ha portato ad un aumento di trattamenti fitosanitari necessari per la protezione dalle malattie fungine come la Botrite.
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