Dal 2012, ovvero dalla pubblicazione del regolamento europeo sulla vinificazione biologica, il vino bio ha vissuto un periodo di costante crescita della domanda, sia da parte dei mercati europei che internazionali. Ciò ha trainato l’aumento della superfice di vigneto bio europea, facendo registrare il maggior incremento di biologico tra le diverse tipologie colturali, tanto da superare i 400.000ha di vigneto biologico in Europa (di cui circa 115.000 ciascuno per Spagna, Italia e Francia).
La richiesta permane e si fa più differenziata e, in alcuni casi, più selettiva. Nello stesso decennio la normativa europea pertinente non ha visto particolari variazioni, nè per quanto riguarda la produzione agricole nè la trasformazione enologica, però i cambiamenti climatici e l’attenzione per l’impatto ambientale della viticoltura hanno spinto i viticoltori a metter in atto diverse misure innovative.
Se nel vigneto bio il tema gestione del suolo è sempre più prioritario, in cantina alla riduzione dell’uso di additivi e coadiuvanti si è aggiunto il tema del risparmio idrico ed energetico e si è fatta più consistente la ricerca di “autenticità ”, termine declinato nella pratica in modi assai diversi. Gli anni a venire richiedono un’ulteriore evoluzione del vino biologico, con un passo in avanti anche normativo.
Come si potrà passare davvero dal biologico aziendale al biologico territoriale?
La relazione riprodotta in questo filmato è stata presentata alla 18ª edizione di Enoforum (Vicenza, 16-18 maggio 2023)
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