Protezione dall’ossidazione nella vendemmia meccanica
Comunicato AEB
La vendemmia, che è l’operazione colturale che finalizza il lavoro di un intero anno, sta diventando un passaggio sempre più critico. Le difficoltà logistiche, legate al reperimento dei vendemmiatori, l’elevata incidenza sui costi di produzione e la necessità di una maggiore prontezza d’intervento hanno indotto molti produttori a valutare la raccolta meccanica delle uve.
La possibilità di raccogliere l’uva tempestivamente, al grado di maturazione ideale, ha fatto sì che le vendemmiatrici meccaniche siano diventate uno strumento importante anche per la produzione di vini di qualità . La raccolta meccanica si sta imponendo con successo soprattutto, ma non solo, per le uve a bacca rossa, nelle quali il grado di maturazione è fortemente correlato con l’estraibilità degli antociani e la minore astringenza tannica dei vini prodotti.
Da un punto di vista enologico l’impiego delle vendemmiatrici comporta alcuni problemi che devono essere focalizzati e risolti. La vendemmia meccanica, infatti, provoca un distaccamento precoce dell’acino dal raspo e un conseguente ammostamento anticipato, che avviene già nei cassoni della vendemmiatrice. Ciò provoca un’ossidazione anticipata del mosto, incentivata dalle oscillazioni causate dai bruschi movimenti del mezzo meccanico, che opera su terreni sconnessi. Nei cassoni, inoltre, si avvia precocemente la moltiplicazione della microflora indigena che rende più difficoltoso il lavoro dei lieviti selezionati, che garantiscono la qualità e riducono le alterazioni fermentative.
In tempi passati si è ipotizzato di utilizzare il metabisolfito di potassio sui cassoni di raccolta, ma questo composto chimico oltre a non essere un antiossidante, dato che si limita a bloccare l’acetaldeide dopo che si è generata, estrae indiscriminatamente i composti polifenolici dalle bucce, dannosi per i vitigni a bacca bianca e non ottimali nelle uve rosse a cui apportano note amare.
In base a queste osservazioni AEB Group ha sviluppato nella vendemmia 2006, Aromax B4, un antiossidante che si distribuisce sulla superficie del liquido, rimanendo in galleggiamento.
Tale preparato riduce al minimo la quantità di metabisolfito e basa la sua efficacia antiossidante sull’azione dell’acido ascorbico e di tannini selezionati, molecole che sono molto più attive nella cattura e nell’inattivazione dell’ossigeno.
L’efficacia di Aromax B4 è rafforzata dall’innovativo sistema di immobilizzazione dei principi attivi su composti inerti flottanti. I coadiuvanti disperdenti impiegati tengono in superficie gli antiossidanti, permettendogli di svolgere la loro azione proprio sul punto di massimo contatto fra mosto e atmosfera.
Aromax B4 può essere impiegato con vantaggio anche nei cassoni dei trattori o nelle tramogge di scarico dell’uva; il suo dosaggio è proporzionale al tempo che intercorre fra la raccolta e la pressatura delle uve.
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Pubblicata il 25/06/2007