Una delle sfide che la viticoltura deve affrontare oggi è l'adattamento alle nuove condizioni meteorologiche provocate dal cambiamento climatico. Il ciclo vegetativo della vite dipende dalla temperatura, quindi gli stati fenologici possono essere previsti con modelli basati solo sulla temperatura. Pertanto, l'unica possibilità di mantenere queste colture in zone calde è quella di cercare di ottenere varietà che si adattino meglio al nuovo scenario, che abbiano un ciclo vegetativo-produttivo più lungo e che maturino in periodi meno caldi.
Nel 1997 questo gruppo di ricerca ha avviato un programma di incroci diretti per ottenere nuove varietà da Monastrell che, ereditando le loro qualità positive, apportassero le caratteristiche positive di altre varietà consentendogli di adattarsi alle sfide future.
Sono stati ottenuti incroci selezionati in base all'alto contenuto fenolico, alla stagione di raccolta o alla bassa gradazione alcolica. Un'altra linea di miglioramento è stata l'ottenimento di varietà apireni (senza semi), che consentono di unificare la maturazione della polpa e della buccia permettendo di produrre vini giovani non molto astringenti, freschi e facili da bere, evitando così lo sfasamento fra la maturazione tecnologica e la maturità fenolica.
Lavoro finalista del Premio SIVE OENOPPIA 2019. La relazione riprodotta in questo filmato è stata presentata alla 12ª edizione di Enoforum (Vicenza, 21-23 maggio 2019)
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