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Variabilità dei profili di maturazione del Sangiovese in relazione alle caratteristiche pedologiche della D.O.C.G. Brunello di Montalcino

tesi di laurea in viticoltura ed enologia di Federico BELLOMI, Università degli studi di Milano

Il Sangiovese risulta essere la varietà a bacca nera tra le più coltivate al mondo ed è uno dei vitigni più diffusi in Italia, occupando circa 85.000 ha della superficie nazionale ad uve da vino (ISTAT).

Sono stati svolti numerosi studi sull’influenza che gli elementi pedo-climatici sono in grado di esercitare sulla qualità e sulla quantità della produzione viticola; in particolare la radiazione solare, il tipo di suolo e la disponibilità idrica risultano tra i fattori che hanno un maggiore impatto. Numerose ricerche hanno riscontrato il Sangiovese come vitigno altamente reattivo alla variazione delle condizioni pedo-climatiche; la diversa interazione genotipo-ambiente consente di ottenere vini dalle caratteristiche peculiari nelle diverse zone di coltivazione.
La presente tesi è stata svolta presso l’Azienda Banfi nella DOCG Brunello di Montalcino (Siena) nell’annata 2011; sono stati selezionati ed analizzati quarantuno vigneti sull’intero territorio aziendale al fine di verificare le differenze dello sviluppo e del profilo di maturazione delle bacche in relazione alla tipologia di suolo; i vigneti in base alle condizioni pedoclimatiche in cui vengono allevati sono stati divisi in condizioni limitanti, non limitanti e per quelle zone in cui non si è riusciti a risalire ad informazioni sufficienti per decretare una condizione pedoclimatica specifica in non classificati.

Non è stata riscontrata un’ampia variabilità nel potenziale produttivo dei vigneti per quanto riguarda il peso delle bacche e delle bucce, nel profilo della maturità tecnologica non si sono riscontrate grandi divergenze nei diversi siti; sono risultati invece statisticamente differenti i dati riguardanti il profilo nella maturità fenolica.
È stato effettuato un confronto tra i vigneti coltivati su suoli in condizioni maggiormente limitanti rispetto ad altri in condizioni non limitanti, capaci di assicurare condizioni non stressate con un adeguato rifornimento idrico: è emerso che i maggiori accumuli in composti fenolici per mg/kg uva sono stati registrati nelle parcelle allevate in condizioni pedoclimatiche limitanti, su suoli aventi tessitura argillosa, profondità ridotta, abbondanti concentrazioni in scheletro soprattutto in superficie e bassa disponibilità idrica, dove le viti sono caratterizzate probabilmente da un minor carico produttivo, con grappoli aventi acini di dimensioni ridotte, questo permette di avere un rapporto buccia/bacca più alto, garantendo così un’elevata quantità di materiale cellulare dove poter sintetizzare ed accumulare i composti fenolici durante la maturazione, che risultano essere un fattore fondamentale per la qualità che un vino di corpo e ricchezza compositiva come il Brunello di Montalcino richiede nella materia prima per la sua produzione.

In allegato potete trovare la tesi di Federico Bellomi.

Mandate anche la vostra tesi a francesco.invernizzi@vinidea.it e potrete vederla pubblicata sulla nostra rivista.

 

Pubblicata il 22/08/2018
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Titolo del periodico: Rivista Internet di Viticoltura ed Enologia
Editore e proprietario: Vinidea Srl
Registro Stampa - Giornali e Periodici: iscrizione presso il Tribunale di Piacenza al n. 722 del 02/03/2018
ISSN 1826-1590
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