I ricercatori australiani del CSIRO stanno studiando uno strumento molto promettente per controllare la maturazione delle uve.

La chiave è la molecola di auxina, conosciuta come NAA (acido 1-naftalenacetico, molecola regolatrice della crescita delle piante), comunemente usata dai produttori di mele e pere, ma il cui uso non è consentito nel vino.

Un primo progetto ha dimostrato la capacità di NAA di ritardare la maturazione dell` uva quando applicato alle bacche durante la fase di pre-invaiatura in condizioni climatiche fresche. Un secondo progetto recentemente completato ha studiato le condizioni di applicazione di NAA ed ha analizzato e testato diverse potenziali alternative.

Tali alternative comprendono le citochinine (ormoni vegetali che provocano un aumento della divisione cellulare), l’acido gibberellico (usato per manipolare le dimensioni delle uve da tavola), un composto che rilascia etilene (regolatore classico della maturazione) ed infine un estratto di tè verde .

Lo studio ha permesso di ampliare le conoscenze sul funzionamento di questi processi, ma nessuna di queste alternative ha superato la capacità di NAA di ritardare attivamente la maturazione. NAA, una auxina sintetica, è persino migliore del suo equivalente naturale IAA (acido indolo-3-acetico), che viene metabolizzato troppo rapidamente.

I test hanno dimostrato che NAA funziona in una grande varietà di condizioni atmosferiche e, soprattutto, ha un impatto minimo o nullo sul vino ottenuto quando viene utilizzato per ritardare la maturazione per una o due settimane.

Si tratta ora di sapere in che modo i trattamenti possono influenzare la composizione dell’uva e del vino per garantire che non ci siano risultati inaspettati. Per questo motivo la ricerca è ancora in corso attraverso la realizzazione di succesivi test sensoriali e biochimici per studiare cosa accade nel vino.

In particolare è necessario conoscere esattamente il momento ottimale di applicazione di NAA. Se applicato troppo presto, l’auxina potrebbe essere metabolizzata prima dell’inizio dell’invaiatura. Se applicato troppo tardi, alcune bacche potrebbero aver già iniziato a maturare, il che potrebbe peggiorare il problema piuttosto che migliorarlo. Spruzzare una volta iniziata l’invaiatura non ha alcun effetto. Uno degli obiettivi del nuovo progetto appena iniziato è quello di indicare ai produttori i tempi e le concentrazioni da applicare in diverse condizioni.

Inoltre, dovrà essere valutata la compatibilità con diversi fungicidi ed agenti bagnanti in modo che possano essere applicati contemporaneamente.

Il rapporto finale del progetto che è stato appena concluso è disponibile sul sito Web Wine Australia.

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