Lo stato nutrizionale della vite e le conseguenti caratteristiche delle uve da esse ottenute sono la
diretta conseguenza di numerosi fattori che possono variare in termini spaziali e temporali. Le
condizioni pedoclimatiche in primis influenzano lo sviluppo vegetativo della vite a partire dall’impianto
fino all’entrata in produzione. La corretta preparazione e lavorazione del terreno a partire dalla fase di
impianto rappresenta un presupposto fondamentale per la moderna viticoltura. Lo strato attivo del
suolo infatti deve essere opportunamente gestito in fase di predisposizione delle sistemazioni
idrauliche e dei livellamenti, ripristinandolo una volta terminati i lavori. Analogamente la scelta del
portainnesto deve tenere in considerazione le caratteristiche edafiche le quali possono variare a
seconda delle diverse aree del vigneto.
Le differenti condizioni di crescita delle viti presenti in un vigneto caratterizzato da elevata variabilità
spaziale possono determinare modificazioni fisiologiche che possono alterare i sottocicli di sviluppo
della vite (principalmente differenziazione delle gemme e maturazione). Le conseguenze di questa
condizione implicano differenze, anche ragguardevoli, nella quantità di uva prodotta e nelle sue
caratteristiche qualitative. Al fine di gestire e, se possibile, correggere questa variabilità possono
essere utilizzate le moderne tecnologie di viticoltura di precisione le quali prevedono interventi
agronomici differenziati a seconda delle caratteristiche che il trinomio suolo-vite-clima assume in ogni
area del vigneto.
Questo approccio è stato attuato all’interno di una sperimentazione biennale condotta dai ricercatori
del dipartimento TeSAF dell’Università di Padova e del CREA-vit di Conegliano (TV).
Notizie correlate:
Ti presentiamo una selezione dei contenuti della rivista a tema..