L’articolo riporta alcune novità in fatto di tipologie di materiali utilizzati in enologia per la produzione di tappi e della loro qualità. In Francia è in fase avanzata di sperimentazione una nuova procedura di sterilizzazione dei tappi basata sull’impiego di biossido di carbonio ad alta pressione la cui funzione è quella di solubilizzare i composti organici presenti nel sughero. Il vantaggio dell’impiego del biossido di carbonio sta sia nelle sue proprietà antimicrobiche, sia nell’assenza di tracce residue nel prodotto finito. Una innovazione in termini di dispositivi per la chiusura delle bottiglie è rappresentata da tappi (Korked) in uno speciale polimero dotato di una membrana semi-porosa che dovrebbe consentire da un lato la perfetta chiusura ermetica del vino imbottigliato e, dall’altro, la permeabilità all’ossigeno in misura variabile a seconda del tipo di vino che si vuole conservare. Nell’articolo viene, inoltre, fatta una panoramica sul problema del contenuto di TCA nel sughero e della sua relativa cessione al vino. Alcuni esperti del settore riportano le loro esperienze dalle quali emerge che il problema della determinazione del TCA del sughero è, attualmente, piuttosto attuale in termini di metodiche utilizzate e di validità dei risultati. Anche l’ottenimento di un campione rappresentativo di sughero, necessario per il controllo qualità, rappresenta un problema significativo per via della natura estremamente eterogenea del materiale stesso. Attualmente la tendenza è quindi quella di puntare più sulla tracciabilità del tappo che sulla determinazione della qualità della materia prima. (Si consiglia la lettura del testo integrale. Titolo originale: Novità dal settore sughero) FG@2004_07
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