Seconda parte della serie di articoli dedidati al tema degli organismi geneticamente modificati per il settore vitivinicolo. Il Prof. Pretorius, ora in organico presso l’Australian Wine Research Institute (AWRI), considerato uno dei maggiori esperti mondiali in materia, passa in rassegna le diverse possibilità di intervento sul genoma del lievito Saccharomyces cerevisiae ed i potenziali vantaggi tecnologici che l’industria potrebbe ricavare dall’impiego di tali lieviti ricombinanti: migliore attività fermentativa, facilitazione delle operazioni di cantina, controllo dei microrganismi contaminanti, miglioramento della qualità del vino e della sua salubrità per il consumatore. La tabella finale riassume tutti gli interventi oggetto di studio e cita i geni su cui si può intervenire.

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