Il Patent Box è un regime di tassazione agevolata su base opzionale dei redditi derivanti dallo sfruttamento economico di alcune tipologie di beni immateriali. Anche le cantine e le imprese fornitrici della filiera vitivinicola possono usufruirne.
Federico Mariscalco, dello studio Perrotta & Partners, ci spiega come in questo articolo. Ulteriori approfondimenti nel nostro prossimo webinar: 
Patent box: un’opportunità da sfruttare per chi investe in R&D nel settore vitivinicolo

In un mercato sempre più globale e competitivo le imprese che riescono ad eccellere sono quelle che indirizzano le proprie strategie di investimento nelle attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla creazione, allo sviluppo e all’accrescimento di beni immateriali. Beni questi ultimi di indubbio valore e che nel lungo periodo costituiranno il fattore competitivo che supporterà la crescita dell’impresa nel proprio settore di riferimento, sia esso industriale, agroalimentare e tecnologico.

Un’impresa, quindi, per garantire a sé stessa dei fattori di competitività di lungo periodo, non potrà prescindere dall’investire in ricerca e sviluppo con la finalità di ottenere innovazioni tecnologiche e/o acquisire nuove conoscenze tecniche che le permetteranno poi di migliorare i propri processi produttivi e, conseguentemente, il proprio prodotto.

Considerati gli ingenti investimenti che bisogna sostenere per creare un bene immateriale, risulta fondamentale che l’impresa, anche con il supporto dei propri consulenti, attenzioni tutti gli strumenti agevolativi messi a disposizione dal legislatore italiano per le attività di ricerca e sviluppo. Uno tra questi è il Patent Box, il regime opzionale di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché del know-how aziendale.

Il regime di Patent Box permette, infatti, a tutti i titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica, una detassazione del 50% dei predetti redditi, ai fini delle imposte dirette.

Considerato il considerevole risparmio fiscale consentito dalla normativa in commento, va da sé che il Patent Box può essere considerato lo strumento agevolativo principe per tutte le imprese che possiedono beni immateriali e si posizione sul settore di pertinenza come innovative e concorrenziali.

L’introduzione di questa misura agevolativa da parte dell’Italia, peraltro, oltre a portare vantaggi fiscali a livello di singolo beneficiario, incoraggia e favorisce gli investimenti in ricerca e sviluppo, rendendo il sistema Italia più attrattivo per gli investitori internazionali, così da incentivare la collocazione e il mantenimento in Italia dei beni immateriali detenuti all’estero.

Risulta, inoltre, utile sottolineare la centralità del know-how quale bene immateriali più rilevante nelle imprese italiane. Bene quest’ultimo che oltre ad essere agevolabile ai fini della disciplina in commento rappresenta una grande ricchezza per le aziende e per il tessuto economico nazionale.

L’agevolazione Patent Box, introdotta nel panorama delle misure fiscali italiane volte ad incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese nazionali e nella creazione di beni immateriali giuridicamente tutelabili, si sta, quindi, dimostrando un valido strumento a supporto delle PMI che, con la qualità dei prodotti offerti e la creatività e innovazione che le contraddistinguono, fanno del Made in Italy la loro bandiera nel mondo.

Si riporta di seguito uno breve disamina dello strumento agevolativo in commento.

Oggetto dell’agevolazione

Il regime agevolativo in commento può essere opzionato in presenza dei seguenti beni immateriali:

  • software protetto da copyright;
  • brevetti industriali registrati o in corso di registrazione;
  • disegni e modelli registrati o in corso di registrazione;
  • know-how.

L’utilizzo dei sopra elencati IP (Proprietà Intellettuale) può essere sia di tipo diretto (i.e. il titolare del diritto impiega l’IP per produrre e commercializzare beni o fornire servizi) sia di tipo indiretto (i.e. il titolare dell’IP concede in licenza il diritto di utilizzo dello stesso).

Per beneficiare del regime, i titolari dei predetti beni sono tenuti a svolgere attività di ricerca e sviluppo finalizzate allo sviluppo, mantenimento, accrescimento del valore dei sopra elencati IP.

Come richiedere l’agevolazione
Ci sono due modalità attraverso le quali il contribuente può entrare in agevolazione Patent Box:

  • la procedura di ruling, in base alla quale il quantum dell’agevolazione viene definito sulla base di un accordo con l’Agenzia delle Entrate. In questa modalità, il contribuente presenta un’apposita istanza e l’opzione ha durata quinquennale.
  • l’autodichiarazione, ovvero l’autonoma determinazione del reddito agevolabile con indicazione della relativa variazione in diminuzione nella dichiarazione dei redditi. In questo caso, l’opzione ha durata annuale ed è necessario predisporre un’apposita documentazione.

L’agevolazione

L’agevolazione consiste nella riduzione delle aliquote IRES e IRAP fino al 50% sui redditi d’impresa connessi all’uso diretto o indiretto dei predetti beni immateriali.

Ai fini del calcolo dell’agevolazione occorre:

  • determinare il “contributo economico” ovvero il reddito derivante dall’utilizzo dei beni immateriali, sulla base di apposite analisi di transfer pricing;
  • determinare il rapporto (Nexus Ratio) fra i costi qualificati di R&D (sostenuti per lo sviluppo del bene immateriale) e i costi di R&D complessivi, qualificati e non qualificati (e.g. spese per ricerche esternalizzata a società correlate, acquisizione di IP);
  • individuare la quota di “reddito agevolabile” determinata applicando il Nexus Ratio al “contributo economico” derivante dall’utilizzo del bene immateriale;
  • applicare, infine, a tale quota la percentuale di detassazione riconosciuta.

Federico Mariscalco Inturretta
Studio Perotta & Partners
www.studioperotta.com
studioperotta@studioperotta.com

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