Ricercatori del gruppo di Viticoltura dell’Università Politecnica di Madrid (UPM) hanno studiato e confrontato diversi modelli di previsione per la stima della resa in momenti diversi durante il ciclo della vite in vigneti ubicati in zone di clima mediterraneo.
 
Attualmente, vi sono pochi modelli statistici convalidati statisticamente in grado di prevedere la resa di un vigneto. Ciò è dovuto principalmente al fatto che la resa è spesso influenzata da molti fattori, come la regione, il clima, le condizioni del suolo, la varietà, il modello, l’eterogeneità di impianto, la dimensione e così via. Pertanto, è molto comune che siano registrati cambiamenti significativi nella produzione di un vigneto nel corso degli anni e anche fra piante della stessa parcella nello stesso periodo di tempo, rendendo difficile prevedere la resa.
 
Lo scopo del lavoro svolto dai ricercatori della UPM è stato quello di confrontare sei diversi metodi di predizione della resa di un vigneto (produzione totale di uva in vendemmia) per quattro stagioni consecutive (2004-2007), al fine di determinare quando è il momento migliore per fare la previsione (e con quali metodologie effettuarla) per ottenere i migliori risultati in termini di precocità, accuratezza e precisione.
 
Per fare questo, hanno selezionato 14 appezzamenti di un vigneto di oltre 700 ettari a Malpica del Tajo, Toledo, Spagna.
La previsione è stata fatta in tre diversi momenti nel ciclo della bacca: fioritura , all’inizio dell’invaiatura e nella fase di plateau della bacca. L’interesse di questi metodi si basa sull’applicazione precoce e sulla sua semplicità, poiché si limitano al conteggio dei grappoli o al conteggio e pesatura degli stessi. Con i dati di resa ottenuti per ciascuna parcella sperimentale, si sono sviluppati le equazioni di predizione (regressione) corrispondenti.
 
I risultati sono stati confrontati con i dati effettivi ottenuti con la vendemmiatrice in linea dell’azienda. La predizione all’inizio dell’invaiatura è stata più affidabile e precisa di quella in fase di plateau (più tardiva), riuscendo a prevedere la resa con un errore inferiore a 0,5 kg per filare nel 95% dei casi . La previsione in fase più precoce, fioritura, è stata meno precisa dell’invaiatura (0,8 kg per metro di filare, maggiore errore e minor efficienza); Tuttavia, dato che i risultati erano simili a quelli ottenuti con le predizioni durante il plateau (0,6-0,9 kg) o, addirittura migliori, il suo uso potrebbe essere interessante visto che si fa in un momento precoce del ciclo.
 
In sintesi, i risultati di questo studio rappresentano un importante progresso per i produttori, offrendo modelli matematici predittivi che possono essere utilizzati in diversi momenti del ciclo della vite per prevedere le rese con maggiore o minore precisione e anticipo in cantina in modo da migliorarne la gestione.
 
 
Articoli di riferimento:
M. DE LA FUENTE, R. LINARES, P. BAEZA, C. MIRANDA AND J.R. LISSARRAGUE.“Comparison of different methods of grapevine yield prediction in the time window between fruitset and veraison”. Journal International des Sciences de la Vigne et du Vin, Vol. 49, 27-35. (2015).
 
M. DE LA FUENTE. “The relevance of the yield prediction methods in vineyard management”.Le Bulletin de l’OIV, Vol. 87, 387-394 (2015).
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