I vini prodotti da uve coltivate in modo biodinamico stanno ricevendo crescente attenzione. Come nell’agricoltura biologica, la biodinamica non fa uso di fertilizzanti chimici e di pesticidi. La principale differenza tra i due sistemi di coltivazione è che nella biodinamica si utilizzano una serie di ammendanti del terreno e delle piante, chiamate preparazioni, che si crede possano stimolare il suolo ed aumentare la salute delle piante e la qualità del prodotto. Come queste preparazioni aumentino la qualità del suolo e delle uve è poco chiaro ed oggetto di controversie. Nel 1996 è stato avviato uno studio a lungo termine, con repliche, su un vigneto commerciale di Merlot di 4.9 ha vicino a Ukiak, California, per comprendere gli effetti delle preparazioni biodinamiche sulla qualità del terreno e delle uve. Lo studio ha preso in considerazione due trattamenti, biodinamico ed organico (testimone), ognuno replicato 4 volte in un disegno sperimentale a blocchi randomizzato. Tutte le pratiche gestionali sono state esattamente le stesse in tutti i lotti, eccetto per l’aggiunta di preparazioni per le tesi biodinamiche. Non sono state riscontrate differenze nei suoli nei primi sei anni. Non sono state trovate differenze nell’analisi dei nutrienti nel tessuto fogliare, nel numero di grappoli per pianta, nella resa per pianta, nel peso dei grappoli, del peso medio degli acini. Sebbene il peso medio del legno di potatura per entrambe le tesi nel 2001 e nel 2003 ricadesse nella forchetta ottimale, tra 0.3 e 0.6 kg/m, per la produzione di uve di qualità superiore, il rapporto tra resa in uva e legno di potatura è risultato significativamente diverso (p < 0.05) ed indicava che la tesi biodinamica aveva un equilibrio vegetativo ideale per la produzione di uve di elevata qualità, mentre la tesi testimone era leggermente in sovrapproduzione. Le uve delle tesi biodinamiche avevano un grado Brix significativamente maggiore (p < 0.05) e la concentrazione in fenoli totali ed antociani totali sono risultati maggiori (p < 0.1) nel 2003. I trattamenti biodinamici possono avere un’influenza sulla chioma della vite e sulla composizione dell’uva, ma non sono stati evidenziati effetti sui parametri descrittivi del terreno o sui nutrienti nei tessuti presi in considerazione in questo studio. (Si consiglia la lettura del testo integrale. Titolo originale: Soil and Winegrape Quality in Biodynamically and Organically Managed Vineyards)
In questo video, Simone Vincenzi, professore associato dell’Università di Padova,..