I ricercatori dell’INRA Bordeaux-Aquitaine stanno valutando strategie alternative all’uso di pesticidi nei vigneti, in particolare mezzi di lotta biologica, studiando le modalità di predazione delle popolazioni di insetti parassiti della vite da parte dei loro nemici naturali, tra cui artropodi parassiti e predatori, e più recentemente uccelli insettivori.

In un articolo pubblicato sul Journal of Applied Ecology, i ricercatori hanno dimostrato che il successo della lotta biologica che utilizza gli uccelli è determinato dalle interazioni tra la diversità funzionale delle comunità di uccelli e dall’eterogeneità del paesaggio. Questi risultati suggeriscono un ripensamento della gestione del vigneto, favorendo una viticoltura con minore impatto ambientale.

Gli uccelli insettivori sono ormai riconosciuti per il loro servizio agli agroecosistemi nella lotta contro i parassiti. Tuttavia, anche se è stato dimostrato che le attività di ricerca del cibo e la diversità funzionale (o diversità di caratteristiche biologiche ed ecologiche) all’interno delle comunità di uccelli aumenta con la percentuale di habitat semi-naturali nel paesaggio, esistono poche conoscenze sulle conseguenze di questi cambiamenti a livello di regolazione naturale degli insetti parassiti.

Per esplorare queste relazioni, i ricercatori hanno campionato comunità di uccelli e misurato i livelli di predazione dei lepidotteri da parte degli uccelli (utilizzando modelli preda fittizi) in venti vigneti del sud ovest della Francia. I venti vigneti campione sono stati selezionati al fine di analizzare gli effetti relativi della modalità di inerbimento tra le file a livello di parcella e di eterogeneità del paesaggio. Sono stati poi determinati alcuni indici di diversità funzionale delle comunità di uccelli prendendo come riferimento tratti funzionali come massa corporea, dimensione e tempistica di deposizione delle uova, dieta, metodo di alimentazione, siti di nidificazione, strategie di migrazione e dimensione del vigneto.

Contrariamente a quello che si aspettava, le osservazioni hanno mostrato che la diversità funzionale degli uccelli diminuiva con l’eterogeneità del paesaggio. In effetti, il numero di uccelli insettivori “spigolatori” di fogliame (quindi i più adatti per limitare i parassiti della vite) aumentava con la percentuale di habitat semi-naturali nel paesaggio, a differenza della diversità funzionale degli uccelli. Vi è quindi un effetto positivo sulla vite della eterogeneità a livello di paesaggio. Inoltre, i ricercatori hanno dimostrato che la diversità funzionale degli uccelli era maggiore nei vigneti parzialmente inerbiti, come ci si aspettava.

Questo lavoro ha inoltre dimostrato che l’eterogeneità sia a livello locale che attraverso il paesaggio influenza le specie di uccelli insettivori nei vigneti interagendo con la struttura delle comunità di uccelli. Questi risultati forniscono informazioni chiave per l’intensificazione ecologica dei vigneti e, soprattutto, mostrano che le scelte di gestione devono essere adattate sia alla composizione funzionale delle comunità locali di uccelli che all’eterogeneità di habitat sia a livello locale che paesaggistico. Pertanto i ricercatori suggeriscono di combinare le scelte di gestione facilitando la regolazione naturale offerta dagli uccelli nella lotta contro gli insetti parassiti, promuovendo l’eterogeneità locale di inerbimento e preservando porzioni di habitat semi-naturali nei paesaggi viticoli.

Articolo di riferimento:
Barbaro L. , Rusch A., Muiruri E.W., Gravellier B., Thiery D., Castagneyrol B., 2016, Avian pest control in vineyards is driven by interactions between bird functional diversity and landscape heterogeneity

Fonte: INRA

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