Si terrà il 25 novembre alle ore 10 in modalità virtuale la presentazione di ReViVaL, il nuovo progetto che ha come obiettivo la creazione della filiera del legno di castagno dei boschi della Toscana per la produzione di botti e carati per il vino. Un progetto che porterà i viticoltori toscani a valorizzare i loro vini con il legname dei boschi del territorio.

Il progetto ReViVaL  – Il vino nel legno: Realizzazione dei Vasi Vinari con Legno locale – è stato finanziato nell’ambito della sottomisura 16.2 dei Bando GAL-Start e si inserisce con le sue attività e approfondimenti sui risultati di una ricerca precedente della Fondazione per il Clima e la Sostenibilità, nel quale si erano valutate le possibilità di recupero e valorizzazione delle produzioni legnose dei boschi della zona del Chianti e testate sperimentalmente le potenzialità enologiche del legno di castagno, con la realizzazione e l’utilizzo dei primi carati da 250 litri.
Partendo da quei primi risultati e incoraggiati dal grande interesse suscitato nelle aziende vinicole della regione, il progetto ReViVaL si prefigge lo scopo di ricreare e razionalizzare oggi l’intera filiera di valorizzazione del legno di castagno. Dalla gestione forestale, alla produzione delle tavole con le caratteristiche adatte alla produzione di doghe per botti, ai bottai e alle aziende vitivinicole, tutti gli anelli della filiera e della catena produttiva dei contenitori per l’affinamento del vino sono coinvolti nel progetto ReViVaL.
L’incontro delle filiere del legno e della produzione vitivinicola avviene lungo il sentiero tracciato dagli usi del passato idealizzandosi ancora nell’aforisma “produrre il vino della casa con i carati dei boschi di casa”. spiega il Professor Raffaello Giannini dell’Università di Firenze, responsabile scientifico del progetto per la Fondazione Clima e Sostenibilità “La valorizzazione della produzione legnosa delle foreste a livello locale rappresenta opportunità di favore e beneficio per le imprese forestali e per quelle di trasformazione della biomassa che si associa alla caratterizzazione  della produzione dei vini del territorio attraverso l’affinamento e l’invecchiamento nel legno.”

L’obiettivo del progetto è di trasferire alla filiera e alla rete di attori coinvolti un modello sperimentale di valorizzazione enologica del legno locale e creare gli strumenti, i metodi e le competenze necessari per la valutazione della disponibilità e della qualità del legname adatto alla produzione di doghe, la loro realizzazione in segheria, la stagionatura, la costruzione del carato e il suo utilizzo in cantina.

La potenzialità enologica del legno di castagno e dei carati prodotti e testati nelle cantine partecipanti e in quelle che manifesteranno interesse a unirsi al progetto, sarà valutata attraverso le analisi dei composti volatili e non volatili ceduti dal legno al vino e dei composti bioattivi eventualmente presenti, oltre che naturalmente con la degustazione e la valutazione dei vini in comparazione con quelli affinati nel legno di rovere.

L’area sulla quale si concentrerà il progetto per la creazione del modello della nuova filiera “dal bosco al vino” è quella del Mugello e sarà successivamente esportabile anche nelle altre zone della Toscana. Partner del progetto sono oltre alla Fondazione per il Clima e la Sostenbilità, due aziende viticole, il capofila Castello di Verrazzano e la Società Agricola Lavacchio, e i partner scientifici, l’Università di Firenze con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI), il Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del farmaco e Salute del Bambino e il CNR IBE. Tra gli obiettivi c’è poi quello di creare una rete molto più ampia di partner che coinvolga anche altre aziende viticole del territorio oltre che le ditte di lavorazione del legno, segherie e fabbriche di botti.

Nell’incontro del 25 novembre di presentazione del progetto che si terrà sulla piattaforma Teams accessibile dal link sotto riportato, i ricercatori e i produttori interverranno per descrivere le diverse azioni e gli approfondimenti previsti, i risultati ottenuti nelle precedenti esperienze di uso del legno di castagno e le tendenze enologiche di uso delle botti e delle barrique.
Dopo i saluti di rito interverranno Raffaello Giannini che presenterà il percorso e le esperienze della Fondazione Clima e Sostenibilità nella creazione della filiera legno-vino, Davide Travaglini e Marco Togni del DAGRI Università di Firenze per descrivere gli aspetti di valutazione della consistenza e della qualità forestale dei boschi di castagno dell’area del Mugello, Michele Brunetti e Benedetto Pizzo dell’IBE CNR che parleranno degli aspetti tecnologici e di composizione fisico chimica del legno di castagno, Gianluca Bartolucci del Dipartimento NEUROFARBA dell’Università di Firenze che descriverà le potenzialità delle molecole bioattive cedute dal legno e infine Francesca Giannetti e Silvia Fiorentini del DAGRI UNIFI spiegheranno i modelli di gestione informatica delle foreste a servizio della selvicoltura di precisione. Chiuderanno la giornata le testimonianze delle aziende vitivinicole e dei produttori di botti e carati, con Giovanni Luigi Cappellini del Castello di Verrazzano, Alfredo Massetti della Fattoria di Lavacchio e Francesco Rossi, agronomo consulente, che descriveranno le proprie esperienze di uso del legno e i primi risultati da loro ottenuti nell’uso di castagno in cantina e con Mauro Gamba, titolare della fabbrica di Botti Gamba che spiegherà gli aspetti costruttivi e di utilizzo del legno nell’affinamento dei vini.

Il convegno si svolgerà attraverso Microsoft TEAMS
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